post 1790 – ante 1810
acquaforte
44 cm x 90,5 cm (incisione)
Grande stampa raffigurante Aurora sul suo carro che lascia Tithonus.
Come raccontato nel poema epico greco di Omero l’Iliade, Aurora, la dea dell’alba, rapì quattro uomini, Cefalo, Clito, Ganimede e Tithonus per essere i suoi amanti. Ganimede le fu in seguito rubato da Zeus e Cefalo desiderava tornare dalla sua mortale moglie. Il suo preferito era Tithonus e Zeus gli concesse l’immortalità ma, crudelmente, non la giovinezza.
In questa stampa è mostrato seduto su una nuvola come un vecchio mentre Aurora si allontana da lui sul suo carro. I putti alati conferiscono fiori, che simboleggiano il potere generativo del sole e tre fanciulle la precedono, una delle quali tiene un’urna, che simboleggia la rugiada dell’alba.
Da un dipinto di: Giovanni Francesco Barbieri, soprannominato il Guercino
Disegnatore: Stefano Tofanelli
Incisore: Giovanni Trevisan, detto Volpato